Dimissioni Ficile. “Orson, rispondi Orson”. La disperazione dei “Mork”, preoccupati delle nuove regole

Nelle scorse ore il presidente della So.Svi.Ma. Spa, Alessandro Ficile, avrebbe rassegnato le dimissioni da direttore tecnico della c.d. “unione comuni madonie”.
La determinazione di Ficile sarebbe stata conseguente alla mancanza di numero legale in occasione dell’ultimo consiglio dell’unione. I consiglieri erano chiamati ad approvare delle dirimenti modifiche allo Statuto dell’organizzazione, richieste dal Dipartimento regionale alla Programmazione, pena l’esclusione dai finanziamenti.

Trovate il tempo!

Secondo il presidente dell’Agenzia di Sviluppo Madonie i “consiglieri dell’Unione non riescono a trovare il tempo da dedicare alla partecipazione ad un’adunanza, ancorché convocata in modalità digitale e quindi in videoconferenza”.
Ficile mirerebbe a far ottenere all’unione il riconoscimento di “Organismo Intermedio” (carità pelosa?) per una più veloce e locale (soprattutto) gestione dei fondi di scopo che gli organismi sopra territoriali (Regione, Stato ed Europa) hanno destinato e destineranno nei prossimi anni a questa “coalizione”. Una costosa sovapposizione di competenze e programmazione con le istituende Province, ma questa è un’altra storia.

Il business dei finanziamenti

Nel caso specifico le inique risorse in capo alla Strategia Nazionale Area Interna, poche centinaia di euro pro restante (meno di 65 mila abitanti in 26 Comuni), alle quali si aggiungeranno altre azioni pensate dal Programma Regionale, per un’Europa più competitiva e intelligente, resiliente, più verde e connessa, più inclusiva e sociale, quindi più vicina ai cittadini.
Per queste ultime azioni alla “coalizione” madonita spetterebbero 1/11esimo (tante sono le coalizioni in Sicilia) di € 445.524.527.
Lo riportiamo per far comprendere al lettore il perché della fretta che avrebbe l’organizzazione che fa capo al presidente della So.Svi.Ma. Spa di mettere le mani e di gestire (secondo l’interpretazione dei dettati normativi) un malloppo così importante.
Anche se negli ultimi 5 lustri la mole degli investimenti destinati al paesaggio madonita non hanno portato alcun sviluppo reale.

Le reazioni

La governance madonita dovrebbe interrogarsi anche su questo e sull’opportunità di cambiare “life coaching”.
In verità sulle dimissioni di Ficile non sono stati registrati importanti “movimenti tellurici”.
Il primo a “uscire” è stato Gaetano Bellavia, collaboratore del primo cittadino di Polizzi Generosa che lo ha delegato al Bilancio e alla programmazione territoriale.
Bellavia lamenta l’assenza “di quell’autorevolezza politica necessaria per governare questo nuovo e strategico processo che è venuto meno quale conseguenza della rottura dell’unità territoriale sottesa al rinnovo del Presidente e della Giunta dell’Unione”.
Come a dire, se i sindaci avessero scelto Gandolfo Librizzi (compagni di giochi di Ficile) alla guida della “cosa” tutto questo non sarebbe successo. “A pensar male si fa peccato, ma…”, direbbe il buon Andreotti.

Se ci fosse stato Librizzi…

Librizzi, volendo interpretare il retro pensiero del suo collaboratore, avrebbe dato “tutt’altra impostazione rispetto alle capacità vere di attraversare questa inedita fase: vedere tutti insieme l’intero territorio unito e protagonista”.
Invece le cose sono andate diversamente e a sentire uno dei sindaci della giunta della “cosa” la sedia – che in passato era riservata al “direttore tecnico” – sarebbe stata tolta. Ficile non avrebbe più partecipato alle giunte come in passato, la conseguenza immediata, evocata da Bellavia, sarebbe stata la “rottura dell’unità territoriale”.

Lo Pizzo: “Sei stato ingeneroso”

Il secondo consigliere comunale, uno dei tre delegati dal Civico consesso di Gangi a rappresentare il Comune nella “cosa” (due di maggioranza e uno di minoranza) è Giandomenico Lo Pizzo.
Lo Pizzo definisce “ingenerose” le affermazioni di Ficile “contro i consiglieri dell’Unione che dovevano esprimersi su un argomento importante di cui si discute da mesi ma solo ora sottoposto al Consiglio”.
Alla stregua di Bellavia è fiducioso che l’incidente di percorso si sanerà nel corso del prossimo consiglio dell’unione che si terrà il 31 gennaio. In caso contrario, secondo Lo Pizzo, “si porrà una questione politica seria”.

Iuppa toglie e accarezza

Di “prova importante” parla anche il neo presidente dell’unione, Luigi Iuppa, primo cittadino di Geraci Siculo, rispetto al raggiungimento del numero legale, anche perché il consiglio dovrebbe celebrarsi in presenza digitale, “comodamente seduti a casa”.
A proposito, sarebbe opportuno dare la possibilità a tutti di assistere in diretta streaming alla “serie televisiva”.
Iuppa, che da un lato acconsente di togliere la sedia riservata a Ficile in occasione delle giunte dell’unione, dall’altra auspica che il “direttore tecnico” rientri dalla sceneggiata (il copione è sempre lo stesso) facendo “un passo indietro e ritirare le sue dimissioni”.

La “piaga” della soap opera

Nella soap opera irrompono altri due consiglieri dell’unione – pochi in verità ma incisivi – Anna Maria Cangelosi e Gianpiero Cardarella (Castelbuono e Isnello).
I due consiglieri mettono il dito sulla piaga, al contrario degli altri intervenuti, ignari (?) dell’impossibilità dei restanti madoniti di guardare al futuro con fiducia.
“Sulle Madonie da anni piovono ingenti risorse – affermano – e continuano ad arrivare: SNAI-Strategia Nazionale Aree Interne, PNRR, FESR, fondi regionali, nazionali ed europei, un’immensità di risorse che avrebbe dovuto già da tempo far registrare un’inversione di tendenza allo spopolamento. Invece, non solo non si è invertito il trend di decrescita ma non si è osservata neanche la benché minima flessione dello spopolamento come dimostrano i numeri implacabili dell’ISTAT”.

Ti abbiamo sgamato

Mentre scriviamo il telefono di Ficile continua a squillare a vuoto. Non risponde.
Dall’altro lato della cornetta ci sarebbero i Mork che chiedono di “Orson”, preoccupati di non poter più partecipare alle “strategie” con nuove regole.
“Rispondi Orson”, non ci crede nessuno che lascerai il grasso (per pochi) “pianeta” Madonie. Ti abbiamo sgamato.