Pronto soccorso del “dell’Alto” di Petralia Sottana. Il Direttore Generale deve trovare una soluzione. Adesso!

Un bambino di due anni di Geraci Siculo ha rischiato di morire il giorno dell’Epifania, la Direzione Generale dell’Asp di Palermo è chiamata ad affrontare e risolvere nell’immediato la criticità del pronto soccorso.
Secondo il racconto del papà di V.S. sabato scorso al bambino sarebbero insorti i primi sintomi influenzali, quindi febbre alta e inappetenza.

La pediatra nel giorno festivo

Nonostante la giornata festiva i genitori sono riusciti a mettersi in contatto con la pediatra “di base” che ha consigliato la somministrazione di un farmaco per sfebbrare il bambino.
La persistenza dei sintomi li ha convinti a rivolgersi anche alla guardia medica, il medico ha confermato la terapia della collega e ha aggiunto un altro farmaco per tentare di far abbassare la febbre.

Le convulsioni e di corsa verso l’ospedale

Rientrati  a casa il bambino ha avuto le convulsioni e subito è stato allertato il 112 che ha inviato l’ambulanza medicalizzata di stanza all’ex ospedale di Petralia Sottana.
«La dottoressa del 118 ha salvato la vita di mio figlio», ha dichiarato il padre.
Di corsa verso il pronto soccorso del “dell’Alto”, con il bambino a bordo in condizioni instabili.
«Al pronto soccorso ci hanno detto che non c’è il pediatra – riferisce il papà di V.S. – lo possiamo ricoverare chiamando l’anestesista e tirando il sangue. Più di questo non possiamo fare niente, oltre che tenerlo in osservazione in un lettino. Ci hanno detto pure che c’erano quattro positivi al Covid».
Alla preoccupazione per le condizioni di salute del bambino si è aggiunta anche quella del Covid.

Alla ricerca di un posto

Nel frattempo il medico in servizio al pronto soccorso ha deciso che il bambino andava trasferito in un reparto pediatrico. All’ospedale dei Bambini non c’erano posti, la disponibilità sarebbe stata accertata al “Civico” di Palermo.
Il trasferimento dei pazienti da un nosocomio all’altro non si può effettuare con un autonoleggio. Occorre un’ambulanza attrezzata e un medico, nel caso del bambino un medico rianimatore.
Intanto la tensione emotiva dei genitori continuava a salire «ci sentivamo in un ospedale di Beirut. Letti occupati, Covid, il bambino che continuava a stare male», racconta il papà, visibilmente sconfortato dalla situazione vissuta il giorno dell’Epifania.

Manca il medico per il trasferimento

Il culmine è stato quando si sono sentiti dire che al momento non era possibile effettuare il trasferimento verso l’ospedale “Civico” di Palermo.
«Ci hanno detto che il trasferimento di nostro figlio doveva avvenire con la nostra macchina, assumendocene tutte le responsabilità», afferma il genitore.
Pare che un’ambulanza non sarebbe stata disponibile per via di un guasto appurato quella sera, l’altra ambulanza era impegnata per il trasferimento di un paziente in gravi condizioni.
La terza, se pur da “attrezzare” per il trasferimento di un paziente non stabile (cosa fattibile in pochi minuti) non era utilizzabile per mancanza di medici.

Non c’è un anestesista reperibile

Il medico reperibile, in servizio in medicina, era impegnato nel trasferimento di un altro paziente. L’anestesista di turno non può lasciare il presidio per alcun motivo e, cosa più grave, al nosocomio di Petralia Sottana non c’è un anestesista reperibile.
Ci sarebbe da aggiungere che in caso di condizioni meteo avverse l’elisoccorso, con a bordo un medico rianimatore, oltre all’infermiere, non può raggiungere l’eli pista, idonea anche agli atteraggi in notturna.

Genitori costretti a scegliere

Nella “confusione” generale ai genitori non è rimasto altro da fare che “mettere firma” e rivolgersi a un’altra Asp, quella di Enna.
Secondo il racconto del papà al “Basilotta” di Nicosia hanno trovato quello che a Petralia è mancato e che non si avrebbe intenzione di portare, ovvero la certezza di essere curati e/o salvati, che passa anche dall’organizzazione.
L’organizzazione è un valore immateriale che non costa niente e chi vive nelle Terre alte della Sicilia, nel caso specifico le Madonie, deve avere la certezza di riacontrare, specialmente nelle aree di emergenza e in tutta la filiera dei soccorsi.

A Petralia c’è un pronto soccorso!

Quindi, per essere chiari. Al “Madonna SS. Dell’Alto” di Petralia Sottana c’è un pronto soccorso nel quale presta servizio personale sanitario in grado di gestire tutte le emergenze, ivi compreso quelle che riguardano i bambini.
L’organizzazione del servizio e i protocolli operativi, compreso quelli del 118 – che nel caso che vi raccontiamo andava coinvolto anche per il trasferimento del bambino – spetta alla Direzione Generale dell’Azienda Sanitaria.

Adesso!

Adesso, in quanto potrebbe accadere un’altra criticità da un momento all’altro e i genitori hanno bisogno e diritto di sapere che al “dell’Alto” i bambini vengono salvati e adeguatamente curati e non solo i bambini.
Non si può lasciare il fiammifero acceso nelle mani del responsabile dell’area di emergenza e della sorte.