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Menarini, un ponte con gli Usa contro le malattie che fanno più paura
Set 15, 2025
ROMA (ITALPRESS) – Un gruppo presente in 140 Paesi, che conta quasi 18 mila dipendenti, 18 stabilimenti produttivi in tutto il mondo e 9 centri di ricerca. Il gruppo farmaceutico Menarini mostra una chiara vocazione internazionale in un contesto che vede distanze geografiche sempre più accorciate e ritmi sempre più accelerati nel campo dell’innovazione. Per questo, la ricerca e lo sviluppo sono i pilastri “al cuore dell’azienda”, spiega l’amministratore delegato, Elcin Barker Ergun, e per questo Menarini ha potenziato la sua presenza e le sue partnership, in particolare negli Stati Uniti.
Barker Ergun, oltre 20 anni di carriera a livello internazionale nell’industria farmaceutica, si è unita a Menarini nel 2019 e da allora la strategia aziendale si è focalizzata in alcune precise direzioni. “Siamo molto forti nelle aree della primary e specialty care, ma il board ha voluto concentrare sempre più sforzi nell’oncologia, dato che il cancro rappresenta la seconda causa di morte a livello mondiale”, osserva in un’intervista all’Agenzia Italpress. Il vero “punto di svolta” nel percorso di crescita del gruppo è arrivato un anno dopo l’arrivo di Barker Ergun, con l’acquisizione della statunitense Stemline Therapeutics nel 2020.
“Sono entrata nel 2019 come amministratore delegato e il nostro board, assieme ai nostri azionisti, ha espresso tre priorità molto chiare. Eravamo presenti in 70 Paesi in modo diretto e in 140 paesi complessivamente, ma non eravamo presenti negli Stati Uniti con una nostra divisione farmaceutica. Eravamo lì con la nostra divisione diagnostica”, racconta Barker Ergun.
Le priorità erano dunque portare il gruppo nel settore farmaceutico degli Stati Uniti, accelerare i risultati nel settore oncologico e dare una spinta ulteriore alla capacità d’innovazione. “Abbiamo deciso che il modo più rapido e produttivo era acquisire un’azienda biotecnologica statunitense che fosse già un player dell’innovazione, e che fosse ubicata in particolare sulla costa orientale degli Stati Uniti, un’area nota per essere l’hub dell’innovazione biopharma nel mondo”, spiega ancora.
Un’acquisizione, quella di Stemline, che ha permesso di chiudere un accordo, appena un mese dopo, con una società biotech di Boston per i diritti di un prodotto fondamentale per la lotta al cancro al seno, ora nel portfolio di Menarini. “Quindi, per noi è stato cruciale realizzare questa acquisizione che dimostra anche quanto sia audace la visione di Menarini e dei nostri azionisti”, dice Barker Ergun ricordando che il farmaco, che ha ottenuto l’approvazione con fast track e priority review dalla Food and Drug Administration (FDA) nel gennaio 2023 e dall’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) a settembre dello stesso anno, rappresenta la prima innovazione endocrina dopo 20 anni nel trattamento di una determinata tipologia di cancro al seno.
“La nostra innovazione ci ha permesso di fornire un farmaco mirato, basato sull’approccio della medicina di precisione, un trattamento che riguarda quasi il 40% delle pazienti con cancro al seno metastatico”, prosegue l’Ad di Menarini. Il farmaco è già commercializzato da Menarini negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in diversi Paesi europei, tra cui Italia, Medio Oriente, Africa e Asia. ‘E’ inoltre in corso uno studio per valutare l’efficacia del farmaco anche nello stadio precoce della malattia. Si tratta di un passo molto importante, perchè il tumore al seno è fra quelli a più alta incidenza: ogni anno viene diagnosticato un cancro al seno a circa 320.000 persone negli Stati Uniti e a quasi 550.000 in Europa. Un intervento precoce è di importanza fondamentalè, aggiunge.
Il campo d’azione per Menarini si estende anche ad altre forme di cancro, come i tumori ematologici e altri tumori femminili. In ognuno di questi casi la ricerca di formule innovative diventa cruciale come pure la cooperazione con aziende partner. Collaborazioni che hanno anche consentito l’accesso a Menarini ad aree come Europa, Medio Oriente, Africa e America Latina per un prodotto dedicato al trattamento del mieloma multiplo. Menarini ha già lanciato il farmaco in Germania, Regno Unito, Italia, Francia ed è attualmente in fase di lancio in Spagna. ‘Il farmaco è ora oggetto di ulteriori ricerche sulla sua interazione nella mielofibrosi, un tumore ematologico raro e molto importante, per il quale c’è un’enorme carenza a livello clinico. E’ stato stimato che, già a partire dall’inizio del prossimo anno, potremmo ricevere i primi risultati delle prove in corso. Se positivi, questi risultati potrebbero rappresentare un importante passo avanti”, spiega l’Ad.
Ma non c’è solo il settore oncologico fra le priorità perchè, come ricorda Barker Ergun, sono le malattie cardiovascolari “le più mortali al mondo”, con più di 17 milioni di vittime ogni anno. In questo caso una partnership importante è con l’azienda biofarmaceutica New Amsterdam Pharma. “Loro stanno sviluppando un prodotto, noi siamo il loro partner europeo e, dopo tre trial positivi lo scorso anno, abbiamo appena presentato la nostra richiesta d’autorizzazione all’autorità regolatoria in Europa. Se tutto andrà bene, potremo potenzialmente essere in grado di portare in Europa, forse già l’anno prossimo e partendo dalla Germania, un farmaco di nuova generazione per l’abbassamento dei lipidi”, dichiara Barker Ergun.
Sotto la lente di Menarini ci sono poi le malattie respiratorie e il diabete, ma “l’audacia” che caratterizza, secondo le parole di Barker Ergun, il gruppo si misura forse soprattutto nella lotta alla resistenza agli antibiotici (AMR). Un campo, questo, che si rivela particolarmente complesso, dove l’attuale approccio mirato a portare antibiotici innovativi ai pazienti risulta inefficace. “Non ci sono prodotti sufficienti – osserva l’Ad di Menarini – perchè non esistono nel settore AMR degli incentivi a supporto della ricerca e della diffusione di questi farmaci nel mercato”. Là dove sono stati introdotti degli incentivi, ad esempio per certe malattie rare, “i risultati sono stati ragguardevoli”, aggiunge.
Nonostante le difficoltà, la resistenza antibiotica è una sfida che va raccolta secondo Barker Ergun, perchè si tratta di una ‘pandemia silenziosà, con milioni di vittime stimate ogni anno e con dati che mostrano ‘un’escalation molto rapidà. “Siamo una delle poche aziende farmaceutiche rimaste ad investire nel settore – precisa l’Ad di Menarini – lavorando con le autorità, l’industria farmaceutica e le associazioni dei pazienti per trovare soluzioni concrete e percorribili”. Una di queste, spiega Barker Ergun, potrebbe essere una designazione, per gli antibiotici AMR, simile a quella per le malattie rare. ‘Abbiamo parlato di oncologia, ma molti pazienti che vengono curati per un problema oncologico, circa il 30 per cento, alla fine muoiono a causa di infezioni da resistenza antimicrobica nei reparti ospedalieri. Questo è la parte triste dell’intera storia della resistenza antimicrobica ed è uno dei tanti motivi per cui abbiamo bisogno di trattamenti efficaci per combatterlà, osserva l’Ad di Menarini.
L’approfondimento della ricerca, così come l’espansione geografica con nuove sedi e collaborazioni a livello mondiale, devono fare i conti con un mondo a sua volta in continuo cambiamento, in particolare nel campo delle nuove tecnologie. E anche nel settore farmaceutico l’intelligenza artificiale sta cambiando prospettive e obiettivi. ‘Sono un ingegnere informatico di formazione, quindi sono molto felice di vedere che finalmente nell’industria farmaceutica stiamo iniziando a sfruttare davvero l’IA’, osserva Barker Ergun. ‘A mio avviso, l’applicazione più importante, oggi, dell’IA nell’industria farmaceutica è nella fase di discovery’, che rappresenta la parte più lunga, difficile e impegnativa della ricerca. Fino ad ora “ci volevano solitamente più di 10 anni per scoprire una molecola nel nostro settore. Ora, grazie all’intelligenza artificiale generativa, le aziende riescono a fare la stessa cosa in due o tre anni”, aggiunge. In questo caso il gruppo italiano ha scelto come partner Insilico Medicine, player mondiale nell’intelligenza artificiale generativa con sede a Boston. “Abbiamo acquisito due dei loro asset, di cui uno è già in fase clinica per il cancro al seno”, precisa l’Ad.
Oltre che nella fase di “discovery”, della “scoperta”, secondo Barker Ergun, l’IA può essere d’aiuto in molte tappe del percorso clinico, accelerando molte procedure, dai trial clinici fino alle procedure regolatorie.
Tutti elementi che si vanno a sommare alle impareggiabili capacità analitiche di cui dispone. “La sua principale applicazione in campo farmaceutico resta la fase di ‘discovery’, con le sue eccezionali capacità in questo senso, e d’altra parte è in grado di apportare miglioramenti che possono davvero accorciare i tempi per far arrivare i nuovi farmaci ai pazienti”, conclude l’Ad di Menarini.
L’intelligenza artificiale, le tecnologie di precisione, i nuovi campi di ricerca non possono però prescindere da valori che non cambiano e che devono accompagnare ogni passo, soprattutto in un settore come quello farmaceutico. “La nostra è una delle più antiche aziende farmaceutiche al mondo. Siamo estremamente orgogliosi della nostra eredità italiana. E per noi, la centralità delle persone è estremamente importante”, spiega l’Ad di Menarini. ‘Tutto ciò che facciamo è realizzato grazie alle nostre persone, che impiegano sforzi imponenti anche in territori difficili. E a loro dobbiamo davvero molto. Il secondo valore, in linea con il primo, è la nostra attenzione al pazientè, prosegue. ‘E’ per questo che abbiamo scelto tre aree che comprendono le malattie più mortali al mondo, ovvero quella cardiovascolare, l’oncologia e le malattie respiratorie. Queste aree sono oggi quelle con i maggiori tassi di mortalità’, osserva ancora l’Ad secondo cui la qualità è il terzo ‘valorè fondante, ‘qualcosa a cui Menarini ha sempre teso, in ogni cosa che facciamò. Infine, altri ‘tre valorì devono accompagnare ogni azione quotidiana, ovvero ‘curiosità, passione e l’urgenza di agirè. ‘Crediamo che l’urgenza di agire sia estremamente importante, soprattutto tenendo conto del fatto che sviluppiamo opzioni terapeutiche per trattare malattie che provocano il maggior numero di vittime a livello globale”, dice Barker Ergun. “Le persone che lavorano con noi sono costantemente impegnate a far sì che ogni fase del nostro lavoro abbia successo, dalla ricerca preclinica alle fasi regolatorie, fino alla distribuzione del prodotto. E’ così che riusciamo ad offrire soluzioni a milioni di pazienti in tutto il mondò, conclude l’Ad di Menarini.
-foto Menarini –
(ITALPRESS).