Manager della sanità siciliana. Le valutazioni tengono conto degli obiettivi raggiunti? A scapito di chi?

La querelle dei manager della sanità siciliana si è spostata sul piano giudiziario, ovvero (anche) sulla valutazione dei procedimenti penali che 8 manager su i 17+1, nominati dalla Giunta regionale, hanno in corso.
Tuttavia i 17 aspiranti, attualmente rimangono nel ruolo di commissari straordinari, hanno giurato di non avere riportato condanne penali.

Bollino nero?

Maria Grazia Furnari, Mario Zappia, Alessandro Caltagirone, Salvatore Giuffrida, Giorgio Giulio Santonocito, Roberto Colletti, Giuseppe Drago e Giuseppe Laganga Senzio, sono gli otto manager indicati dal governo sui quali gravano diverse accuse (in ordine sparso): delitti contro il patrimonio mediante frode e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, abuso d’ufficio, interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità, concorso formale-reato continuato, omicidio colposo, rapporto di causalità, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, e lesioni personali colpose.
Giuffrida, indicato per il “Cannizzaro” di Catania, si sarebbe premurato di comunicare alla I Commissione che è stato assolto dal Tribunale di Catania (Sentenza n. 932/23) e che il suo coinvolgimento nel procedimento penale sarebbe legato al ruolo di Direttore Sanitario e che su di lui pende solo una causa civile derivante dal procedimento per il quale è stato assolto.

Bollino blu

Questi invece i restanti “pupilli” della giunta Schifani che non hanno (secondo quanto dichiarato) guai con la giustizia: Daniela Faraoni, Catena Di Blasi, Walter Messina, Giuseppe Cucci, Giuseppe Giammanco, Salvatore Lucio Ficarra, Maurizio Letterio Lanza, Giuseppe Capodieci, Ferdinando Croce e Gaetano Sirna, che di fatto sarebbe il prediletto del Magnifico Rettore dell’Università di Catania e posizionato alla “casella 63”, senza nemmeno lanciare i dadi.
La valutazione dei titoli e anche politica, spetta alla Commissione Affari Istituzionali dell’ARS, presieduta dall’onorevole Ignazio Abbate, nella quale si sta consumando una sorta di regolamento di conti tra la stessa maggioranza e nel gioco delle parti tra la maggioranza e l’opposizione.

Tutti dentro il tunnel

Intanto i 13 membri della Commissione vogliono vederci chiaro, compreso alcuni della maggioranza intenti a togliersi qualche sassolino della scarpa per mettere in difficoltà lo stesso Schifani che sulle nomine avrebbe tirato dritto.
Dentro il tunnel della Risonanza Magnetica, allestito in I Commissione (ai raggi X sfuggirebbero diverse sfumature), passeranno i curriculum dei nominati, le valutazioni che hanno portato all’apprezzamento dell’elenco dei manager proposto alla Giunta dall’assessore Volo, scelti da un elenco di 49 idonei, quindi, il peso dei procedimenti penali pendenti che i candidati hanno dichiarato.

Disturbi gastrointestinali

In ultimo e così non dovrebbe essere, il raggiungimento degli obiettivi dei candidati nel corso dei precedenti incarichi.
Purtroppo prevarranno i mal di pancia cui – patologia oramai cronica in politica –  al momento sarebbero affetti  6 componenti su 13  del parlamentino regionale, guidato da Abbate, che sul tema rappresenta l’intero consesso di Sala d’Ercole.
I “disturbi gastrointestinali” potrebbero causare un eccessivo allungamento dei termini di valutazione dell’imponente carteggio (527 pagine, trasmesse dalla segreteria generale della Giunta)  depositato in Commissione, a cui andrebbero aggiunte le svariate richieste di integrazione.
L’attesa, che di fatto indebolisce il governo Schifani, potrebbe indurre il presidente a valutare la possibilità di mettere in discussione qualche conferma, da Commissario straordinario (al momento tutti hanno questo status, tranne l’ultra  settantenne Sirna che sarebbe stato riconfermato al Policlinico di Catania) a Direttore Generale.

L’imposizione delle mani del Magnifico Rettore

Per la cronaca Sirna non sarebbe stato estratto da nessun elenco, bensì avrebbe ricevuto l’imposizione delle mani dal Magnifico Rettore dell’Università di Catania, il quale avrebbe convinto l’assessore Volo che la riconferma – in deroga –  del “suo” direttore generale, insediatosi il 29 ottobre 2020, fosse stata “essenziale e indispensabile”, per le sfide che il Policlinico universitario dovrà affrontare nel prossimo futuro, almeno fino al 28 ottobre 2025. Speriamo che il “Rodolico-San Marco” riuscirà a sopravvivere anche dopo il quinquennio.

Fermenti lattici e futuro della sanità

In ogni caso la materia merita grande attenzione e non può essere trattata somministrando ai deputati più facinorosi massicce dosi di “fermenti lattici”.
È utile ricordare che ai 9 manager delle ASP e agli 8 degli altri Enti e Aziende toccherà il compito di mettere in atto le imminenti scelte che la politica regionale dovrà compiere sulla qualità e sul futuro della sanità siciliana, che grava sul bilancio della Regione per oltre 9 miliardi di euro, circa il 50% dell’intero conto economico dell’Ente.

Cosa chiedere ai “pupilli”

Ai 18 “pupilli”, pescati dalla politica da un elenco di 49 idonei, più che i carichi pendenti o la dichiarazione dei redditi, andrebbe chiesto conto della qualità del servizio che hanno reso alla povera gente che ogni giorno viene mortificata (anche) al CUP con le interminabili liste di attesa.
Andrebbe chiesto se conoscono, per esempio, la storia del sig. Giuseppe o della signora Antonella, piuttosto che della signora Annunziata, diversamente abile, che oggi attendevano allo sportello del CUP del “Madonna SS dell’Alto” di Petralia Sottana, nella speranza di potere ottenere un consulto medico specialistico in tempi ragionevoli, o finanche di trovarlo nell’elenco delle prestazioni del Distretto Sanitario.
Chiederei quanto desiderata di questo o di quell’altro deputato (da destra a sinistra) hanno soddisfatto, in merito a trasferimenti di medici, infermieri o quant’altro.

Obiettivi raggiunti. A spese di chi?

Chiederei, altresì, conto degli obiettivi e quanto il contenimento della spesa sanitaria ha gravato sulla povera gente in termini di ridimensionamento dei servizi.
Si, la povera gente, le famiglie meno abbienti alle quali il Servizio Sanitario Regionale garantisce i LEC (Livelli Essenziali di Carità), chi ha la possibilità economica si rivolge direttamente al privato o al pubblico che prevede prestazioni in intramoenia, ovvero a pagamento.
Daniela Faraoni, desiderata di Forza Italia – già Direttore Generale dell’ASP di Palermo, poi commissario straordinario e adesso sulla corda in attesa della riconferma – per cosa verrà valutata in I Commissione, o nella peggiore delle ipotesi dalla plenaria di Sala d’Ercole?
Qualcuno chiederà all’assessore Giovanna Volo (attesa in I Commissione mercoledì 28 febbraio) conto degli obiettivi raggiunti (anche) dalla sua “pupilla” ed eventualmente, se centrati, a scapito di chi?