NEW YORK (ITALPRESS) – Al Consolato Generale d’Italia a New York, alla presenza del console generale Fabrizio Di Michele e del direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, Claudio Pagliara, il Teatro alla Scala di Milano ha presentato la stagione 2025–2026, nell’ambito del tour internazionale che ha già toccato Berlino, Parigi, Vienna, Madrid e Londra.
Il sovrintendente e direttore artistico Fortunato Ortombina, affiancato dal direttore della comunicazione Paolo Besana, ha illustrato le linee artistiche della nuova stagione e i progetti che legheranno la Scala agli Stati Uniti nei prossimi mesi, in vista del 250° anniversario della fondazione del Teatro nel 2028.
Ortombina ha ricordato che “l’ultima grande tournée del Teatro alla Scala negli Stati Uniti risale al 1976” e ha evocato i profondi legami storici con il Metropolitan Opera di New York, sottolineando che “ogni teatro è parte viva della propria città e rappresenta un’identità culturale unica, ma il dialogo con il mondo è parte del nostro DNA”.
Nel programma 2025–26 spiccano il Ring wagneriano (in due cicli a marzo, con il completamento previsto nel 2026), una nuova Turandot nel centenario della prima, un Nabucco di nuova produzione e un progetto dell’Accademia della Scala dedicato ai giovani cantanti e tecnici. Per il Balletto, in cartellone un triple bill firmato McGregor, Mayer e Maliphant, oltre al colorato Alice’s Adventures in Wonderland, pensato per avvicinare nuovi pubblici.
Accanto alla stagione, Besana ha annunciato tre iniziative che rafforzano la presenza scaligera oltreoceano:
– la mostra “Callas, Visconti, Zeffirelli” che aprirà il 22 gennaio 2026 presso l’Istituto Italiano di Cultura di Washington, con costumi originali di Maria Callas restaurati grazie alla Fondazione Berti;
– il documentario “La Scala – The Force of Destiny”, presentato a Los Angeles e in distribuzione internazionale;
– e il gala “For the Young and by the Young” della Teatro alla Scala Association of America, in programma il 1° novembre alla New York Historical Society, dedicato alla formazione e alla diffusione dell’opera tra i più giovani.
Con la tappa newyorkese, la Scala riafferma la propria vocazione globale e il ruolo di ambasciatrice dell’eccellenza artistica italiana nel mondo.
xo9/mgg/azn (interviste e video di Stefano Vaccara)
 
                        