La c.d. “unione comuni madonie” è stata costituita illegalmente. IL CONTAGIORNI

La c.d. “unione dei comuni madonie” è stata costituita in violazione all’articolo 41 della Legge Regionale 15/2015. Secondo il disposto normativo il 18 marzo 2017, data in cui è stata costituita illegalmente l’unione madonie, era “fatto divieto ai comuni di istituire nuove entità, comunque denominate, ivi compresi gli organismi di cui agli articoli 31 e 32 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, per l’esercizio associato di funzioni, fatte salve quelle previste per legge nonché le convenzioni per l’espletamento di servizi“.
Tuttavia in quella data nessuno tenne conto della palese violazione di Legge e, in verità, dall’indomani della sottoscrizione dell’atto costitutivo – repertoriato al n. 983 – neanche le Istituzioni sovra comunali si prodigarono a ristabilire la legalità.
Eppure l’articolo 52 della norma, entrata in vigore il 7 agosto 2015, obbliga “a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come Legge della Regione“.
In verità, l’articolo 1, comma 10 della LR n. 9 del  12 maggio 2020 dispone che “in deroga a quanto previsto dall’articolo 41 della LR 4 agosto 2015, n. 15 e successive modifiche ed integrazioni, dalla data di entrata in vigore della presente Legge è consentita la costituzione delle unioni di comuni“.
La Legge regionale 9/2020 è entrata in vigore il 14 maggio 2020 e non riporta alcuna sanatoria dell’illegalità precedentemente commessa.
Dall’Albo Pretorio della c.d. “unione madonie” si evince che l’attività “istituzionale” continua indisturbata e impunita (o impunibile?), nonostante le denunce e le osservazioni inviate alla Procura della Repubblica di Termini Imerese e ai Dipartimenti Autonomie Locali e Programmazione della Regione Siciliana.
Da oggi pubblichiamo un contagiorni per evidenziare il tempo dell’impunibilità e del far finta di niente, nonostante tutto.
Questo non significa che vogliamo far passare il messaggio di sfiducia nelle Istituzioni, continuamo a coltivare e a infondere sentimenti di fiducia, invero, ci chiediamo perchè una palese illegalità non debba essere sanzionata, cessata o, avendone la possibilità legislativa, sanata.
In assenza di queste condizioni le domande che ci poniamo diventano legittime.
Una tra le tante, a chi giova la “libertà” di agire impunemente?

Nella foto in evidenza, da sinistra, il Procuratore della Repubblica di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio; Salvatore Taormina, Direttore Generale del Dipartimento regionale per le Autonomie Locali e Vincenzo Falgares, Direttore del Dipartimento regionale alla Programmazione

Il contagiorni…

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Lettera aperta al procuratore Cartosio
Procuratore Cartosio, sulle Madonie si continua a parlare della titanica impostura. Ci siamo persi qualcosa?