Crolla il raccolto delle nocciole, rincari record


ROMA (ITALPRESS) – Dopo il cacao, che ha visto il suo prezzo salire fino a settemila dollari la tonnellata – più del doppio rispetto al 2022 – ora, è in crisi anche la produzione delle nocciole, ingrediente chiave di una delle creme spalmabili più amate al mondo. Il raccolto è in forte calo nei Paesi leader.
Il cambiamento climatico sta ridisegnando la geografia agricola. In Turchia, principale produttore mondiale, il gelo primaverile e le piogge hanno ridotto la resa. In Italia, invece, a colpire sono stati caldo e insetti.
Nel Piemonte, cuore dei noccioleti, la Cia parla di perdite fino al 70% e chiede lo stato di calamità naturale. Nel Viterbese, spiegano gli esperti, le alte temperature hanno provocato la cascola dei frutti, mentre la cimice asiatica ha compromesso molte coltivazioni. Gli effetti si vedono già nei campi: tanti gusci vuoti o frutti abortiti.
Portando così, il prezzo delle nocciole a 12 mila dollari la tonnellata, con un aumento del 56% rispetto a un anno fa.
Il quadro è allarmante anche su scala internazionale. In Turchia, l’istituto statistico ha stimato un raccolto di 520 mila tonnellate, molto al di sotto del potenziale. L’ente statale ha già fissato i prezzi ufficiali d’acquisto: 200 lire turche al chilo, circa 4 dollari e 90, con rincari che superano il 50%.
Secondo gli operatori italiani, il rischio è duplice: questi aumenti non basteranno a coprire le perdite di reddito e potrebbe venir compromesso un marchio di eccellenza.
Intanto i produttori guardano al futuro chiedendo sostegni, nuove varietà e impianti più resilienti al clima.
Ma una cosa è certa: con cacao e nocciole entrambi alle stelle, il conto finale rischia di pesare anche sulle tasche dei consumatori che vedranno aumentare il prezzo di tutta quella gamma di prodotti che hanno la nocciola come ingrediente base.
gsl